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sabato 5 dicembre 2009
Ferrovia Avezzano - Roccassecca
La "ferrovia del Liri" nel n. 97 de "Le Foglie". www.leafr.it
Costantino Jadecola, valente cultore di storia patria e ottimo giornalista, con questa foglia (n. 97/2009)ricostruisce un'altra vicenda poco conosciuta ma davvero
molto interssante:la realizzazione della tratta ferroviaria Roccasecca-Avezzano, quella che chiama, con felice intuizione, la ferrovia del Liri. Egli delinea con
dovizia di particolari le varie, confuse e convulse fasi di un progetto che, dalla seconda metà del XIX secolo, si alternarono a ritmo incalzante tra entusiasmi e delusioni.
Fino a quel fatidico 20 agosto del 1902 quando quegli ottanta chilometri di binari vennero finalmente aperti al traffico lasciandosi alle spalle venti anni di duro lavoro. Ma la storia non finisce certamente qui. Jadecola, infatti, giunge con la sua analisi sempre lucida ed incisiva fino ai giorni nostri. Oggi la gloriosa strada ferrata che mette in collegamento diretto il Lazio meridionale con l'Abruzzo non sta certo attraversando il momento più prospero della sua lunga esistenza. Il rischio che prima o poi quel ramo secco venga definitivamente smantellato è sempre incombente. E se si è riusciti con non poca fatica, almeno fino ad ora, ad evitare il triste epilogo, non è detto che in futuro l'operazione possa continuare ad
essere coronata da successo. Il movimento dei viaggiatori sulla littorina, d'altro canto, non è più come quello di una volta. Né si può chiudere gli occhi e
negare l'evidenza ossia l'antieconomicità della tratta.
Non si può disconoscere, però, che la Roccasecca-Avezzano, la ferrovia del Liri, sia un pezzo importante della nostra storia e, in quanto tale, va tutelata e preservata, alla stessa stregua di un animale raro in via di estinzione. Certo niente è per sempre. Però, almeno, si faccia in modo che la sua vita possa durare il più a lungo possibile. Anche perché, malgrado abbia spento da tempo le cento fatidiche candeline, dimostra ancora tutta la vitalità e l'avvenenza di una distinta signora, magari un po' incipriata e con qualche ruga sul viso, ma pur sempre elegante e tremendamente fascinosa.
Il centenario della ferrovia del 2002 nella foto.
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