mercoledì 6 aprile 2011

La Storia di San Domenico di Sora, il libro di Egidio Paolucci

Sora: Celebrato a Sora il Millennio dell’Abbazia con il Libro di Egidio Paolucci "Storia di Domenico di Sora"
                         
Nella nuova Sala supertecnologica dell’AUDITORIUM ai limiti rocciosi della ecologica Piazza Mayer Ross, completamente gremita di pubblico nel centinaio di posti disponibili, si è svolto l’EVENTO culturale e spirituale della PRESENTAZIONE del Libro più recente e completo sul Santo Abate DOMENICO nato a Foligno, ma che predilesse profeticamente Sora, del Liri e montuosa Ernico-Simbruina. In anteprima del Convegno, l’Autore ha voluto salutare tutto il pubblico presente caratterizzato per la sua qualità culturale medio-alta. E quindi il P. Abate D. Silvestro Buttarazzi, l’Assessore Bruno , il Delegato Vescovile D. Antonio Lecce, il Sen. Bruno Magliocchetti, l’On. Prof. Michele De Gregorio, il Parroco D. Bruno Antonellis, il Dr. Dario Antonini Direttore della sede locale di Banca Unicredit, Enzio Bartolomucci  ex Sindaco di Isola del Liri,  Elio Rovardi ex Sindaco di Arpino, Donato Galeone già Segretario prov.le CISL,  Italo Pisani  Storico locale, Bovenga Scrittrice, la “Maestra” Manuela Abballe Direttrice del Coro “Le voci del cuore” della Parrocchia di S. Domenico, il Dr. Roberto Canali Sociologo, di Morolo A. Maria Giudici. Ha voluto altresì salutare il mondo della Scuola, significativamente presente con numerosi Docenti  e i Dirigenti: Nisia Bianchi, Antonio Celso Costantini, Silvia Iaconelli, Eustachio Mancone, Mario Mollicone, Marcella Petricca. Ha curato la ripresa fotografica e filmica il Prof. Antonio Mantova, Autore di artistici Fotolibri.

Ha aperto i lavori Roberta Pugliesi con una breve introduzione sul significato del MILLENARIO, che segna nel 1011 l’insediamento stabile dell’Abate Domenico nel Monastero di Sora, dove intensificò la sua preparazione della ‘Riforma dal basso’ ( Howe 2007). Ha dato quindi la parola all’Assessore che ha sviluppato una profonda analisi storico-critica sulla genesi e il significato attuale del ‘principio di Laicità’. Il Vicario Vescovile D. Antonio Lecce ha ricordato l’amicizia e la stima nutrite per l’Autore Paolucci fin dai tempi della docenza nei corsi di formazione degli Insegnanti IRC e di Presidenza del Distretto Scolastico.

Ha altresì comunicato le congratulazioni del Vescovo Mons. Iannone e concluso con la formula conciliare ‘Ecclesia semper reformanda’, come sintesi teologica del Libro. A seguire ha preso la parola il P. Abate Buttarazzi, prefatore dell’Opera. Ha incentrato il suo intervento soprattutto sulla Santità di Domenico, con cui ha potuto formare profonde coscienze cristiane nei monaci e nel popolo, che hanno dato impulso alla Riforma Gregoriana.
A questo punto Paolucci ha voluto esprimere profonda gratitudine all’Abate e all’intera Comunità cistercense di Casamari, sempre benevola e accogliente. L’Abate di Casamari infatti deve essere considerato il vero successore di Domenico, da quando nel 1222 Papa Onorio III  aggregò l’Abbazia di  Sora a Casamari, divenendo così da Madre, Figlia (Farina 2006).

Si sono pertanto succeduti gli interventi liberi del Prof. De Gregorio, che ha ripreso e sviluppato con notevole efficacia il concetto di Laicità nella Costituzione e nelle democrazie attuali; e del Senatore Magliocchetti, che ha segnalato la valorizzazione storico-culturale del territorio della Media Valle del Liri nella ricerca di Paolucci.
   Il Rev. Parroco Prof. D. Donato Piacentini, presente  nello scorcio finale del Convegno, ha toccato aspetti e questioni storiche complesse, peraltro scarsamente pertinenti l’argomento, come le Crociate, protestante e il Risorgimento italiano . Altresì  ha posto l’esigenza di  “ riscontri, documenti, certezze “ sulla questione di Ildebrando.

Paolucci, avviando a conclusione il Convegno, ha replicato proprio a questa osservazione, affermando che la presenza e la permanenza del monaco Ildebrando nell’Abbazia di Sora è sufficientemente documentata dalla ‘Vita’ di Alberico di Montecassino, da P. Francesco Tuzi (1727), che probabilmente si avvale della tradizione orale,  nelle ‘Note illustrative della Città di Sora’ – stampa della Tipografia Camastro del 1934, su commissione del Comune - e in ‘Isola del Liri’ di O. Emery ( Macioce & Pisani 1935). Circa la prossimità culturale e spirituale di Domenico e Ildebrando basti citare il Gregorovius, che annovera ‘Domenico di Sora’ tra i primi precursori di Ildebrando e il già citato J. Howe. Inoltre ha espresso notevole apprezzamento e condivisione per l’alto ‘dialogo’  intercorso tra e De Gregorio sul ‘principio di Laicità’, tematica ricorrente nelle sue più recenti Pubblicazioni. Si è rivolto infine, prima del saluto finale del Sindaco Casinelli, alle centinaia dei suoi Lettori, esortandoli a prendere in considerazione particolare le ultime pagine dell’Epilogo Autobiografico. Laddove si evoca la “nobiltà e qualità etico-morale e spirituale della gente a cui apparteniamo per nascita e consuetudine di vita. E a cui appartennero Domenico e Ildebrando, che, come avviene nelle misteriose relazioni e corrispondenze profonde dello Spirito, certamente ebbero uno  ‘scambio osmotico’  di valori, sentimenti e costumi di vita con le popolazioni”. Che furono i nostri antenati di 1000 anni fa.

E’ questo il prezioso retaggio di “consapevolezza di identità, dignità, autostima, spirito di appartenenza, risorse spirituali”, di cui ci avvaliamo nella lettura e riflessione storica.  E ancora un’esortazione conclusiva: avendo evidenziato “lo stato attuale della questione…Voglio sperare che futuri giovani studiosi raccolgano la sfida del dubbio e, per l’attaccamento appassionato alla propria Terra e al fascino della Ricerca sempre aperta e inconclusa, impegnino generosamente le proprie energie di mente e di cuore”.

 * Sora 26 Marzo 2011. A cura di Egidio Paolucci

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