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venerdì 4 novembre 2011
Abbasso la canaglia inguantata, abbasso gli sfruttatori piemontesi. Viva il popolo isolano
Isola del Liri: il “Circolo dei Briganti” appena costituitosi rilancia la notizia sui giornali locali e siti: “Antiche verità riaffiorano ad Isola del Liri”. Qualche anno fa nel centro storico a pochi passi dalla chiesa di San Lorenzo, durante i lavori di manutenzione sulla facciata di un edificio è riemersa sotto un vecchio intonaco una scritta dell’epoca dell’800. Il periodo più preciso dovrebbe essere il 1860-1863, un periodo abbastanza duro per il popolo isolano del tempo.
Ora il presidente del circolo, Simone De Biase, lancia l’allarme per la scritta che sta scomparendo. Torna l’interesse sulla scritta ma già una quindicina d’anni, addietro, Tommaso Argentino D’Arpino fu chiamato dall’allora sindaco della città, Bruno Magliocchetti, per una consulenza. Si stava togliendo l’intonaco per rifarlo di nuovo e venne fuori la scritta. Per lo storico e appassionato poteva esserci a quel tempo una cantina e qualcuno scrisse la frase: “Abbasso la canaglia inguantata, abbasso gli sfruttatori piemontesi, viva il popolo isolano”.
La prima parte: “Abbasso la canaglia inguantata” per D’Arpino poteva essere riferito ai ricchi con i guanti, “amici” degli invasori e “Viva il popolo isolano” è riferito maggiormente agli operai di Isola del Liri. I cittadini di Isola contro i Piemontesi perché le tasse aumentarono di colpo, passarono da 6 Ducati a 26 Ducati all’anno. Ora D’Arpino che fa parte dell’associazione Aris vuole fare un incontro col sindaco Duro per vedere come fare e cosa per restaurare la scritta. Ricorda inoltre che fece già la segnalazione e lo fece scrivere su un opuscolo di Vicenza che scriveva di notizie e riportava fatti delle “Due Sicilie”.
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