Le dichiarazioni del vicario, mons. Antonio Lecce Domenica scorsa a Sora, nonostante tutto, un’infiorata veramente “speciale” Le riflessioni dell’arcivescovo, mons. Filippo Iannone
di Gianni Fabrizio *
Domenica scorsa, memoria del “Corpus Domini”, sulla pagina diocesana di Avvenire sette, è apparso un articolo con il titolo: ”Oggi a Sora una speciale infiorata”. E “speciale”, lo è stata davvero. Speciale per la testimonianza di fede e di attaccamento alle tradizioni che fanno unica, questa Città. Speciale per la partecipazione corale di tanti gruppi, spontanei ed organizzati, nel “costruire” un tappeto, dall’odore ora di fiori, ora di segatura, ma comunque “profumato” di contenuti sia di arte che di fede. Speciale, perché Sora in questa occasione e dalle prime notizie, si è sentita mortificata, ma unita. Speciale per la generosa, intelligente e corretta reazione degli “addetti ai lavori”, che hanno ripristinato, in gran parte dei casi ed in pochissimo tempo, dopo l’impegno di una intera notte, il progetto iniziale del proprio segmento di infiorata.
Speciale perché è stato più emozionante e più convincente seguire questa suggestiva processione, con una partecipazione più convinta e con una maggiore intensità di riflessioni. Speciale, e questo solo per lui, per il gesto inconsulto, di un giovane, che a bordo della sua auto, ha praticamente oltraggiato ed offeso il lavoro, la testimonianza, la fede e la fatica di decine e decine di volontari, lungo la striscia colorata dei quasi 700 metri di infiorata. Molto seguita, poi, la riflessione tenuta dall’arcivescovo, mons. Filippo Iannone, al termine della processione e consegnata alle centinaia di fedeli presenti in Piazza Indipendenza A noi, qui, non interessa la semplice cronaca di quanto è avvenuto. Tutto, con grande risalto, è stato già ampiamente riportato e commentato con professionalità dalla stampa e dalle radio e tv locali e regionali. La notizia è entrata in tutte le case del nostro territorio suscitando sgomento e riprovazione. Le Istituzioni, subito, hanno fatto brillantemente la loro parte: il Comune di Sora, i carabinieri, le forze dell’ordine, gli organizzatori de Il Torrione, la Polizia Locale; praticamente, il coinvolgimento è stato totale.
“Ancora una volta, ha dichiarato mons. Antonio Lecce, vicario generale della
diocesi di Sora Aquino Pontecorvo, i media
hanno informato le nostre comunità del gesto compiuto da giovani vaganti
senza ideali e senza valori di riferimento. La tradizione nobilissima e
antichissima delle associazioni, dei gruppi e dei movimenti ecclesiali, in
collaborazione con i volontari e con gli
studenti, con intere famiglie, con giovani e meno giovani, di offrire un capolavoro di arte ed espressione
religiosa al tesoro della Chiesa che è
il Cristo nell’Eucaristia, ha ricevuto un colpo durissimo, che non possiamo non
evidenziare e non condannare.
Probabilmente gli autori dell’atto non hanno
pensato che offendevano la coscienza cristiana e la coscienza civile dell’intero territorio,
ma questo ci rende ancora più sgomenti, perché sarebbe indice di una totale
assenza di responsabilità etica e umana. Non possiamo cavarcela dicendo che si
tratta dell’ennesima bravata. Siamo tutti interpellati, ha concluso mons.
Antonio Lecce, a rispondere, sul serio, all’appello per testimoniare la passione
formativa di cui ci hanno parlato i nostri vescovi nel documento: Educare alla
vita buona del Vangelo”.
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