In
occasione del bimillenario della morte di Augusto (19 agosto 14
d.C.), il Museo della Media Valle del Liri di Sora organizza una
serie di eventi dedicati alla figura del grande imperatore, dotato di
un forte carisma e di un eccezionale intuito politico.
Augusto, figlio adottivo e pronipote di Cesare, riuscì a porre fine a decenni di lotte interne che avevano consumato la Repubblica romana e ad inaugurare una nuova stagione politica. Il conferimento del titolo di “Augustus” che il Senato di Roma riconobbe, nel 27 a.C., al giovane Ottaviano, concluse così definitivamente il lungo e travagliato passaggio dalla Repubblica all’Impero. Il suo principato, durato oltre quaranta anni, fu il più lungo della storia di Roma e con lui l'Impero raggiunse la sua massima espansione estendendosi a tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania.
La
fine delle guerre civili fu abilmente presentata quale epoca di pace,
prosperità e abbondanza: divennero così centrali i concetti di pax,
pietas, concordia, cantati dai poeti, come Virgilio e Orazio, e dagli
intellettuali riuniti nel famoso circolo di Mecenate.
E’ questo il tema in programma per il secondo incontro dei “Sabato al museo”, che si terrà il 14 dicembre, ore 16:00, presso la sezione archeologica del Museo, in occasione del quale il professore Cristiano Scagliarini, docente di latino e greco presso il Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma, ripercorrerà abilmente le principali tappe storico-politiche del Principato augusteo, soffermandosi in particolare sugli aspetti culturali e sulle opere letterarie che ne alimentarono l’ideologia e il consenso.
“Poche volte nella storia le arti furono messe al servizio del potere politico in modo così diretto come nell’età augustea. Le immagini dei poeti e degli artisti parlano di un mondo felice, in cui un grande sovrano governa in pace un impero universale. E come dimostra non da ultimo la pubblicità, che continua a utilizzarle, alcune di queste immagini conservano ancora intatto il proprio potere di suggestione”.
da “Augusto e il potere delle immagini”,
Paul Zanker, München 1987
Cristiano Scagliarini insegna latino e greco nel liceo sin dalla metà degli anni Ottanta e da quasi tre lustri nel prestigioso Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma. Particolarmente sensibile alla trasmissione dei valori della cultura classica greco-latina alle giovani generazioni, negli ultimi anni ha intrapreso un’attività di divulgazione e promozione attraverso incontri e dibattiti rivolti ad un più vasto pubblico di ascoltatori desiderosi di “riscoprire l’antico”.
E’ questo il tema in programma per il secondo incontro dei “Sabato al museo”, che si terrà il 14 dicembre, ore 16:00, presso la sezione archeologica del Museo, in occasione del quale il professore Cristiano Scagliarini, docente di latino e greco presso il Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma, ripercorrerà abilmente le principali tappe storico-politiche del Principato augusteo, soffermandosi in particolare sugli aspetti culturali e sulle opere letterarie che ne alimentarono l’ideologia e il consenso.
“Poche volte nella storia le arti furono messe al servizio del potere politico in modo così diretto come nell’età augustea. Le immagini dei poeti e degli artisti parlano di un mondo felice, in cui un grande sovrano governa in pace un impero universale. E come dimostra non da ultimo la pubblicità, che continua a utilizzarle, alcune di queste immagini conservano ancora intatto il proprio potere di suggestione”.
da “Augusto e il potere delle immagini”,
Paul Zanker, München 1987
Cristiano Scagliarini insegna latino e greco nel liceo sin dalla metà degli anni Ottanta e da quasi tre lustri nel prestigioso Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma. Particolarmente sensibile alla trasmissione dei valori della cultura classica greco-latina alle giovani generazioni, negli ultimi anni ha intrapreso un’attività di divulgazione e promozione attraverso incontri e dibattiti rivolti ad un più vasto pubblico di ascoltatori desiderosi di “riscoprire l’antico”.
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