Dopo 160 anni dall'assalto di Casamari, dell'evento dell'oltraggio all’Abbazia di Casamari del 1861L’Associazione Culturale ‘Le Tre Torri’, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Veroli, la Pro Loco e con l‘Ente dei Monti Ernici’, ha organizzato per venerdì 22 gennaio dalle ore 18.30, un evento in diretta online sulle pagine YouTube e Facebook dell'associazione che organizza.Lo storico Ferdinando Corradini invita all'evento, ma il dibattito e la polemica sui social si infiamma tra appassionati, scrittori di libri e studiosi della materia storica: “Stasera, alle 18.30, tutti davanti il computer”, scrive, “si tratta dell' "assalto" posto in essere dall'esercito Sardo - Piemontese in spregio alle regole del diritto internazionale”.
Si parlerà dell'abbazia devastata, dell'antica farmacia diversa da quella di Trisulti, ad esempio, e poi l'escursionismo che prende sempre più piede con il percorso dei briganti. Nuove ricerche storiche saranno discusse durante i lavori, una pagina di storia da conoscere senz'altro.
Per Aurelio Scarpetta che sta per pubblicare un suo secondo libro dopo varie ricerche effettuate sul brigante Chiavone: “Vero, Ferdinando Corradini, ma i reazionari borbonici vennero pure pesantemente criticati dai pontifici (loro alleati) perché combattevano una guerra in un territorio non loro, che faceva esporre lo Stato Pontificio a simili conseguenze. Ci sono molti documenti che lo attestano”. E ancora Scarpetta, che oltre ad essere informato su ciò che hanno scritto gli altri al riguardo, ha dedicato una buona parte della sua vita a fare ricerche mirate negli archivi, dice che: “Naturalmente la maggior parte sono cose inedite rompono con la vulgata storica tradizionale. Io credo che i pontifici non amassero affatto quei chiavonisti ed ex soldati borbonici. Il Governatore di Monte S. Giovanni li definì per prima cosa: '' briganti'' (quindi la tanto vituperata parola -briganti- fu usata per primo dagli alleati e non dai cosiddetti piemontesi) e successivamente ''ladroni'', e per il loro modo di comportarsi: ''degni degli abitanti del popolo delle foreste''. Se questo non è odio!”.
Per alcuni altri invece: “I pontifici diciamo che tolleravano i briganti, anche per tenersi buoni i Borbone. L'uccisione dei monaci di Casamari, ad opera dei Piemontesi fu un eccidio ingiustificabile, commesso "in odium fidei".
Da notizie contrastanti inoltre si apprende che è iniziata, o si è già conclusa, la causa di beatificazione dei monaci assassinati. Su tutto questo il presidente Fernando Riccardi de “Le Tre Torri” e gli altri relatori, moderati da Maria Scerrato, questa sera saranno senz'altro più precisi.
Per alcuni altri invece: “I pontifici diciamo che tolleravano i briganti, anche per tenersi buoni i Borbone. L'uccisione dei monaci di Casamari, ad opera dei Piemontesi fu un eccidio ingiustificabile, commesso "in odium fidei".
Da notizie contrastanti inoltre si apprende che è iniziata, o si è già conclusa, la causa di beatificazione dei monaci assassinati. Su tutto questo il presidente Fernando Riccardi de “Le Tre Torri” e gli altri relatori, moderati da Maria Scerrato, questa sera saranno senz'altro più precisi.
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