domenica 19 febbraio 2023

IL CROCIFISSO DELLA SALITA DEL CAVALIERE A FONTECHIARI (FR) TORNA DA OGGI A SPLENDERE

TORNA A SPLENDERE IL CROCIFISSO ALL'INGRESSO DEL CENTRO STORICO DI FONTECHIARI

"Un’opera unica nel suo genere di cui non si conosce l’autore, ma sicuramente di buona scuola per tecnica pittorica, realismo ed espressività, sarà mostrata al pubblico dalle 11,30 di domenica 19 febbraio".

Questa mattina la presentazione del restauro dell'affresco del Crocifisso della "Salita del Cavaliere" ad opera del maestro restauratore Simone Gabriele. L'invito a partecipare alla visita guidata della nuova scoperta di questa domenica di febbraio arriva da Giuliano Fabi: "Il restauro non invasivo dell'affresco, a cura della amministrazione comunale, ha messo in evidenza una scena della crocifissione insolita e comunque ispirata dal Vangelo di San Giovanni e dagli atti degli apostoli; vi aspettiamo per una nuova scoperta qui, per ammirarla e perché no per fare i Insieme una preghiera per la pace".

IL CROCIFISSO DELLA SALITA DEL CAVALIERE A FONTECHIARI TORNA DA OGGI A SPLENDERE


di Giuliano Fabi 

Trecento è più anni fa si portava in processione il crocifisso ligneo della chiesa di Santa Maria. Provati da mesi di siccità, i Fontechiaresi si rivolsero a lui e non deluse. A metà salita verso il paese una violenta grandinata fece interrompere la processione e da quel giorno acqua a bizzeffe e salvezza.

In ricordo fu commissionato allora l’affresco in foto e posto all'altezza in cui di verifico l’interruzione. E oggi questa meraviglia è tornata a splendere. Si tratta di un opera unica tutta dedicata ai personaggi che ebbero un legame col da sangue di Gesù in deroga alla iconografia in uso. E qui l' originalità del dipinto. Le figure alla base sono infatti San Longino e San Giuseppe di Arimatea.

Il primo era in soldato Romano che con la Lancia forò il costato dove uscì sangue ed Acqua. Pentito raccolse la terra bagnata si sangue si convertì al Cristianesimo e fu martirizzato a Mantova dove con il suo corpo si conservano due vado d’oro con la terra del gol gota impregnata di sangue esposto al pubblico il venerdì santo. Il secondo membro del Sinedrio forni il Sepolcro della Resurrezione e la Sindone. Aveva assistito alla crocifissione e secondo le leggende Medievali raccolse il sangue di Cristo deponendolo nel Santo Graal e fuggi in Inghilterra dove oltre ad evangelizzare dette inizio alla letteratura legata al Santo Graal da Re Artù al Codice Da Vinci recente.

Grazie al restauro conservativo voluto dalla amministrazione e magistralmente eseguito da Simone oggi nostro territorio ha in altra chicca da mostrare. È un opera di alta scuola Forse del nostro Cavalier d’Arpino non aggiungo nulla sulla bellezza, l’espressività e il valore artistico, se ci venite a trovare sapremo mostrarvelo e e descriverlo. Intanto apprezzatelo in queste foto.

1 commento:

  1. IL COMMENTO DI ENZO LOFFREDA AL POST DI GIULIANO FABI DOPO LA PRESENTAZIONE: Molto bello (ma certo non definibile d'"alta scuola" o legato alla cerchia del Cesari). Si tratta con ogni probabilità di uno o due artisti della stessa Schiavi, con poca esperienza (mi pare di vedere almeno un paio di mani differenti). Si può ipotizzare un sacerdote con velleità artistiche, o un gentiluomo del posto, ma anche un paio di discreti decoratori della vicina Sora. Grande valore storico, in ogni caso.

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