A 38 anni dalla scomparsa di Vittorio Cristini Forte e
determinante per i giovani del territorio il suo impegno nel sociale Vittorio Cristini: uno sportivo ed un sorano
indimenticabile
di Gianni
Fabrizio
È doveroso fare ancora memoria di Vittorio Cristini, una
delle figure più significative e nobili della storia recente di Sora, scomparso
il 29 settembre del 1974, esattamente 38 anni fa.
A lui il Comune di Sora ha intitolato il ponte lamellare
che collega il Lungoliri Cavour con la parte retrostante della chiesa di S.
Rocco. Anche il “Roma club” di Sora porta il Suo nome.
Sono
innumerevoli coloro che ancora conservano la memoria della sua poliedrica
attività e il dono della Sua
“testimonianza umana e sociale”. Vittorio Cristini segnò il cammino e la
vita di tantissimi “giovani”, che ancora ricordano il periodo compreso
nell’arco tra gli anni 60 e 70. Molti lo seguivano ricevendo sicurezza,
fiducia, esempio, solidarietà e sostegno vero.
La zona di
“S. Rocco” era il “suo” rione e
Vittorio Cristini è stato egli stesso
“un ponte”, collegando e traghettando
i tanti giovani, che lo consideravano
“leader naturale”, verso una esperienza di vita basata sui valori veri
dello sport e della famiglia.
Ha
rappresentato un preciso punto di riferimento nell’ambito della popolare zona
di S. Rocco e di “Cancéglie”, il cuore vero
della Città; un’esperienza che poi ha coinvolto anche tanti altri segmenti di Sora. Seppe trascinare, con l’ entusiasmo di
una sua particolarissima “ricchezza
umana”, una intera generazione di
ragazze e ragazzi.
E’ stato un
testimone concreto dello sport, quello con la “S” maiuscola; lo “Sport” che accoglie, che educa, che
matura e forma tramite i principi
cristiani dell’altruismo, della disponibilità, del solidarismo e del servizio.
Con la sua
“forte personalità e positiva complicità” ha aiutato, concretamente e in tutti
modi, tanti giovani ad essere cittadini
adulti.
Una “spinta”
unica che ancora oggi molti dei giovani di allora, portano e conservano nel
cuore.
Ebbe sempre
al suo fianco l’appoggio, con
l’intelligente, insostituibile e prezioso sostegno della moglie, signora
Marina Simoncelli.
Fu un
imprenditore coraggioso e lungimirante: giocatore del Sora, con un salto in
serie “A” nella “magica Roma”; dirigente e collaboratore dell’A. S. Sora;
presidente della “Polisportiva Fede e Lavoro”; promotore e sostenitore di
iniziative sportive, ricreative e culturali per i giovani della Città,
nell’ambito della FIGC, del CSI, dell’Azione Cattolica e della parrocchia di S.
Silvestro. Per questo,
a Sora in tanti, gli dicono ancora:
“grazie”.
Nessun commento:
Posta un commento