Ieri alla sala Gioia, la professoressa Alessandra Tanzilli ha presentato il suo ultimo prezioso lavoro: “Sora città regia” sul privilegio angioino concesso alla nostra città nel 1292.
Passando davanti alla chiesa di Santa Restituta pochi fanno caso a questa carta lapidaria che fa bella mostra di se accanto al suo portale, posizionati li nella ricostruzione post terremoto del 15 ed è quasi un miracolo che oggi possiamo ammirarli e apprezzarne il contenuto.
Il documento, unico nel suo genere, determinò l’affrancamento di Sora dalle leggi feudali, di fatto ne segnò l’uscita dal Medioevo e l’evoluzione verso la modernità.
Si pretese che fosse inciso su pietra e fu una fortuna perché il documento cartaceo è andato perduto. Troppo importante l'esenzione dalle tasse e dalle imposizioni feudali in una città viva, che contava ben cinque mulini, e ne fece qualcosa di assimilabile a un libero comune, cosa eccezionale nel meridione delle leggi feudali.
A quell’epoca si fanno risalire le prime industrie, concerie, lana, carta, le bonifiche, lo sviluppo della agricoltura e tanta ricchezza che si concretizzò nella costruzione di chiese, nel potenziamento delle mura poi dette angioine, del castello ed in generale nel miglioramento delle condizioni di vita della cittadinanza. L’importanza strategica della città fu finalmente monetizzata grazie ai sovrani Carlo secondo d’ Angiò e poi alla regina Giovanna, sovrana illuminata e una delle figure femminili più importanti al mondo di quell’ epoca. I loro volti sono visibili, scolpiti nel portale della chiesa (foto).
Un grazie alla prof. Tanzilli per la bella pagina di storia che ci consente di rivendicare il primato di Sora nel basso Lazio e la sua centralità sul territorio.
Quando passate li osservate i dettagli del portale e le pietre accanto. Conoscendone il significato vi emozionerete, parlano di una storia che ci appartiene e che con le figure che promossero i fatti, forniscono materiale sufficiente per una rievocazione storica in costume.
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