lunedì 12 novembre 2012

“A MANI GIUNTE…COSTRUIAMO LA CHIESA”

Una “due giorni” di spiritualità dei giovani di A. C. della Diocesi di Sora 

A mani giunte: costruiamo la Chiesa”. È stato questo il tema scelto dai giovani di AC per il loro mini campo di spiritualità, tenutosi nei giorni 2/4 novembre a San Giovanni Incarico. I giovani, sotto la guida dell’Assistente Don Fabrizio Caucci e dei responsabili di Settore, Agostino Errico e Rosamaria Ferri, insieme all’equipe giovani diocesana, hanno scelto questo tema per questi due giorni di formazione, ovvero tenendo ben a mente la ricorrenza dell’anno della fede, l’obiettivo è stato quello di riscoprire insieme gli strumenti della fede: la preghiera, nelle sue varie forme, il rosario, l’adorazione eucaristica. Per accompagnare i giovani nella riflessione molti sono stati gli ospiti arrivati a San Giovanni, come Padre Ugo Tagni, abate di Casamari, che ha approfondito il tema della preghiera, nei quattro modi di richiesta, lode, supplica e adorazione; o Suor Fiammetta Pagnanelli della Comunità Identes, che come dice Fabio, giovane di Aquino, “ci ha fatto riscoprire la bellezza di una preghiera fantastica: il rosario. Quella preghiera che ci racconta la storia di Gesu’ vista con gli occhi di Maria… “Pregare il rosario e’ come se Lei ci prendesse per mano e ci dicesse “Andiamo a farci un passeggiata, che ti racconto una bella storia”. Tanti i momenti belli, allegri e di intensa spiritualità avuti nel campo, come continua lo stesso Fabio: “Abbiamo capito che "prego non per tirare Dio dalla mia parte, ma per mettere me stesso dalla parte di Dio"(S. Tommaso di Aquino,) e che "l'uomo che prega ha le mani sul timone della storia"(S. Giovanni Crisostomo)”.La due giorni è trascorsa così per questi giovani che hanno avuto la fortuna di condividere questi momenti, vissuti con il solito bello stile AC, di gioia, allegri e condivisione….il campo si è svolto in un clima fenomenale… abbiamo consolidato i rapporti con chi già conoscevamo, abbiamo conosciuto nuovi giovani ed abbiamo vissuto la gioia reciproca di stare insieme. Alcuni di loro hanno provato per la prima volta questa sensazione, altri – invece - hanno riprovato l'emozione del campo dopo molto tempo, ma ciascuno ha fatto sì che il campo fosse davvero bello”.“Anche se sono passati tanti anni trovi sempre persone meravigliose con cui condividere esperienze altrettanto belle e che ti riempiono e ti danno quella gioia e quella carica come dice Luca “per vivere ed affrontare la quotidianeità”, come dice Riccardo giovane di Sora.E Sara, giovane di Carnello aggiunge: “Ci hanno insegnato e l'abbiamo anche sperimentato in tutti questi anni che sono le persone che rendono un campo scuola o qualsiasi altra esperienza un'avventura bellissima... Sono dell'idea che non siamo solo noi a scegliere se partecipare o no... Ma c'è la mano Dio. Il Signore ci chiama ad affrontare tutto ciò che nella nostra vita secondo Lui non sta andando nella giusta direzione... Ci siamo ritrovati noi tutti a San Giovanni Incarico perché tutti avevamo qualcosa da raccontare, a noi stessi o agli altri ma ad ogni modo avevamo qualcosa da dire, e ritrovare le stesse persone di un tempo vuol dire che ancora una volta quelle stesse persone hanno voluto mettersi in gioco!!! Questa è la volontà di Dio... Ciò che ci rende una squadra compatta è ciò che abbiamo in comune...”. E’ con questo spirito e quindi nel migliore dei modi, che i giovani di Azione Cattolica aprono l’anno della fede, un anno per loro permeato anche da attenzioni alle tematiche sociali rivisitate alla luce degli insegnamenti del Concilio, che li guiderà durante il cammino annuale a testimoniare la bellezza di essere giovani cristiani e giovani di AC! L’augurio e l’impegno dei responsabili e dell’equipe giovani tutta, è a che sempre più giovani si entusiasmino a vivere e condividere queste importanti esperienze. Concludiamo con lo stesso pensiero di Riccardo: “….faccio un paragone sportivo… complimenti ragazzi questo e' stato proprio un campo da champions league: forza, possiamo e dobbiamo vincere il campionato...”




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