lunedì 17 maggio 2010

La flora e la fauna del Parco fluviale del Liri di Isola del Liri


La visita al Parco fluviale della città di Isola del Liri con i ragazzi della classe I^ D della Scuola Media “G. Rosati” di Sora accompagnati dalle insegnanti e da Paolo Cellupica, Guida ambientale dell’Associazione LITAA di Isola del Liri - www.cucciamia.com

Sulla sponda sinistra del Liri l’ambiente antropizzato, la sponda destra più naturale con il bosco misto con le specie più caratteristiche. Piante dei luoghi umidi, piante che prediligono il caldo. Piante che arrivano anche a 7 m. d’altezza. Il Biancospino (fam. Rosacee), la Rosa canina dal frutto commestibile ma non troppo saporita, il Sambuco dei luoghi umidi con foglia composta. Una zona coltivata ad ulivi lungo il fiume. Le prime piante che si incontrano lungo il percorso. I ragazzi ne raccolgono alcuni campioni per discuterne in classe.

Il parco tutto compreso nel territorio di Isola del Liri ha inizio a S. Domenico. Lungo il percorso rondini e balestrucci, che si spostano dove ci sono più insetti, accompagnano i ragazzi. Non siamo ancora nel percorso vero e proprio. L’ingresso fa notare la parte più antropizzata e la collina verde con vegetazione xerofila esposta a sud dalla roccia calcare con il fiume al centro. I pioppi sulla riva del fiume con altri alberi secchi utili per gli uccelli. “Nella gestione del verde vanno tenute piante secche e vecchie che servono per altre specie viventi” per l’ambientalista Paolo Cellupica.

Si incontra un’altra pianta: il Terebindo. Si è in una zona molto calda si possono notare ancora il Salice rosso importante per i Picchi che scelgono la pianta per fare i loro nidi. L’Olmo campestre attaccato da un parassita, la solita Acacia (della famiglia delle Leguminosae), piena di spine per difendersi. Pianta invasiva occupa lo spazio di altre piante, non è nostrana, ma è meglio lasciarla dove è. L’Albero di Giuda con le foglie a forma di cuore che mette prima i fiori, un’altra pianta invasiva ma molto colorata.

Si arriva alla prima diga sul Liri, quella della Boimond. Dighe che sono un problema non solo per i pesci. Proseguendo si arriva al centro del parco, il fulcro dell’area verde. Si incontra un muro di travertino riconosciuto dai ragazzi perché già visto a Roma in un’altra visita d’istruzione. Lungo la riva alberi tagliati negli anni, il lato a sinistra del corso d’acqua urbanizzato. L’insegnante Iacobone insiste con i materiali brecciosi: “conglomerati portati dall’acqua, ciottoli arrotondati portati dal fiume in anni remotissimi. Materiale depositati e trattenuti dalle radici degli alberi”. Il fiume che ha permesso le cartiere e che ha avuto eventi di piena diversi che si possono riconoscere dagli strati lasciati sulla roccia. La stratificazione della roccia bella da vedere, una striscia con le radici degli alberi.

Il Leccio (fam. Fagacee) in un esemplare molto bello ma pure un taglio di alberi recente sulla collina in un suolo abbastanza pendente. Il dilavamento potrebbe portare qualche problema. Un’altra pianta importante, l’Acero campestre di bassa quota che ha una foglia palmata con un picciolo molto lungo e un frutto alato. Pianta che non cresce tantissimo, arriva sui 10-12 metri. Il Pungitopo, la Ginestra, l’Ailanto, il Carpino, l’Orniello tipico con la infiorescenza a pannocchia, il Pioppo associato al Salice, il Nespolo germanico che una volta rientrava nella tradizione contadina, le Querce: Rovere e Roverella (fam. Fagacee) che si riconoscono dal tronco.

Il percorso che cambia, si passa in un ambiente più naturale, nelle piante e negli animali che si possono incontrare. Una vegetazione arbustiva che ricresce formando il bosco. Siamo a metà percorso. Un’area protetta dal Comune che racchiude valenze arboree importanti. Si possono ammirare con un po’ di fortuna i codibugnoli che si muovono in gruppo, i rampichini, gli scriccioli, i verdoni, i picchi rossi e verdi, gli scoiattoli, i ricci, le faine, i tassi, le volpi e l’istrice. La presenza di piante sempre verdi permettono la presenza di animali.


Si arriva nella zona più importante del parco con una nuova diga quella delle Meridionali ma con qualche esemplare di orchidea nostrana. Possiamo vedere la derivazione dell’acqua che arriva alla centrale idroelettrica. Qui l’umidità si inizia a sentire.

Proseguendo si inizia a scendere verso il centro della città con il castello che si inizia a scorgere tra le foglie degli alberi. Il corso d’acqua ora vispo e spumeggiante è senza più interruzioni, non ci sono più specie di pesci tipiche del Liri. Le interruzioni e gli sbarramenti hanno bloccato la corsa dell’acqua. Si arriva così alla seconda cascata del Liri per importanza quella del Valcatoio.

Una visita interessante con una pausa di una quindicina di minuti dedicati alla pratica sul campo con la compilazione di una scheda per descrivere l’ambiente osservato. Il riconoscimento delle foglie, del tronco, dell’altezza, della scorsa e il nome delle piante. Tutte le schede saranno poi discusse in aula in una serie di lezioni assieme alla guida Paolo Cellupica.

* Isola del Liri 8 maggio 2010. Una visita guidata al parco fluviale della città con gli alunni della Scuola media “G. Rosati” di Sora accompagnati dalla Guida ambientale, dell’Associazione LITAA, (Lega Italiana Tutela Animali e Ambiente) Paolo Cellupica e dalle Insegnanti Iacobone, Iannuccelli. Per informazioni sull’attività dell’associazione: www.cucciamia.com - Per gli eventi in Ciociaria visita: www.inciociaria.blogspot.com

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