giovedì 6 agosto 2020

Isola del Liri, l'ex sindaco Luciano Duro: “Facciamo conoscere un po' di storia del nostro " bel paese"

Foto: ilverdastro
"Il Duca di Sora Giacomo Boncompagni sposò Costanza Sforza di Santa Fiora nel 1576, più giovane di una decina d'anni, da cui ebbe 14 figli, 10 femmine e 4 maschi. Stabilirono la loro residenza presso il castello dell' Isola di Sora oggi Isola del Liri. L'attività dei coniugi risaltò in maniera più che evidente nel campo culturale, nel quale si impegnarono con grande passione:
fecero realizzare nel castello di Isola un piccolo teatro, attuale “Salone delle rondinelle”, chiamandovi a recitare e a tener concerti i più rinomati artisti. 



Il grande interesse di Giacomo per la musica fu chiaro nelle frequentazioni con Pier Luigi da Palestrina, che gli valsero la dedica sul primo libro dei suoi Madrigali e sul secondo libro dei Mottetti, e con il compositore veronese Vincenzo Ruffo. Fu inoltre un grande appassionato del gioco degli scacchi e a lui furono dedicati alcuni trattati sulla materia.

La Duchessa Costanza abbellì il castello ducale con la realizzazione di un parco e commissionando una galleria interna di pregevoli stucchi raffiguranti con bassorilievi le città del ducato di Sora che comprendeva: Sora, Alvito, Arce, Rocca d'Arce, Brocco (odierna Broccostella), Castelluccio (odierna Castelliri), Coldragone, già frazione di Rocca d'Arce (attualmente comune con il nome di Colfelice), Fontana (oggi Fontana Liri), Isola di Sora (oggi Isola del Liri), Castrocielo, Colle San Magno, Terelle, Roccasecca, Aquino, Santopadre, Schiavi (attuale Fontechiari), Casale (oggi Casalattico), Casalvieri, Pescosolido e Arpino. Dedita come il marito ad incentivare le arti e la cultura, istituì nel 1614 a Sora uno dei primi collegi gesuitici dell'attuale provincia di Frosinone, il cui edificio oggi ospita la sede del municipio. Fece edificare anche la chiesa di Santo Spirito, nell'omonima piazza a Sora. A lei fu dedicato da Fabrizio Caroso un balletto contenuto nell'opera Nobiltà di Dame".

Conclude l'ex sindaco della città delle cascate: "Il Ritratto del Duca Giacomo Boncompagni è opera di Scipione Pulzone, detto il Gaetano, tra i più originali interpreti pittorici, attivo a Roma nella seconda metà del XVI secolo . Quello della Duchessa Costanza è di Lavinia Fontana pittrice italiana del tardo manierismo". (Seconda immagine in alto).

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