martedì 14 luglio 2009

“LUGLIEMBRE”




* di Tatangelo Simona laureata in Scienze della Comunicazione a Roma.

Quest’estate un po’ pazzerella sembra non finire mai.
La giornata inizia con un caldo sole immerso in un cielo azzurro come il mare.
A mattinata inoltrata spira una leggera brezza che trascina con sé poche nuvole bianche come soffice ovatta bianca.

Il cielo pian piano si copre sempre più di batuffoli d’ovatta un po’ “sporchi” dalla pioggia che hanno assorbito.
Si cominciano a sentire da lontano tuoni che minuto per minuto si avvicinano sempre più velocemente finché si pure vedono.
Ogni saetta luminosa sembra voler tagliare in mille pezzetti il cielo.
All’inizio cadono piccole gocce che si asciugano immediatamente su un terreno riscaldato dalla mattinata calda.

Poi le gocce diventano sempre più grandi; sembrano dei gavettoni lanciati qua e là da qualcuno d’alto che si diverte a colpire alcune zone e a risparmiarne altre.
L’aria è sempre più scura, le nuvole ora sembrano palloncini che gonfiati troppo scoppiano facendo uscire acqua a più non posso. Le strade diventano, in pochi minuti, piscine a cielo aperto.

Poi piove, piove, piove ancora……. per essere un temporale estivo dura tutto il pomeriggio!
Un giorno durante questi acquazzoni, una nuvola ha scagliato con forza persino una manciata di chicchi di grandine.

Erano cubetti di cristallo grandi come nocciole: né ho afferrato qualcuno, non si scioglievano nonostante il calore del palmo della mano.
In serata c’è una calma che sembra irreale, rispetto alla “bufera” che si era scatenata neanche un’ora fa. Sotto un cielo sereno punteggiato questa volta da tante stelle lucenti, fa fresco, mi devo mettere addirittura un golfino!
Il giorno dopo rinizia tutto da capo, come un copione fisso che manda in scena sempre lo stesso spettacolo.

Qualcuno ha ribattezzato le repliche della rappresentazione come “Lugliembre”.
In tv i metereologi definiscono questo clima “tropicale”.
A me sembra tanto un “Lugliembre” in cui da l’estate si affaccia timidamente solo la mattina e l’autunno piomba prepotente ogni pomeriggio.

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