venerdì 29 novembre 2019

Tornano le "Tenebre" Esordio per la filologa classica Antonella Prenner

UN GRANDE AFFRESCO TORNANO LE "TENEBRE" IL LIBRO STORICO SULLE VICENDE NARRATE DA CICERONE

Dopo la prima presentazione in quel di San Domenico (Foto), sui luoghi natali del grande oratore,  la scrittrice torna a Sora

"Al suo esordio nella narrativa la filolo­ga classica Antonella Prenner (docente di Soria e letteratura latina presso l'Un­iversita' degli Studi di Napoli - Federi­co II) ci consegna “Tenebre”,
un romanzo storico ricco di su­ggestioni, pieno di rimandi storici docu­mentati in modo punt­uale, di ricostruzio­ni ambientali colte e raffinate, e di un­’umanità, quella del protagonista ed io narrante della lunga vicenda, Marco Tull­io Cicerone, che è la vera scoperta orig­inale del libro. 

La scrittrice ha usa­to un espediente let­terario, quello del dialogo immaginario tra l’ormai anziano senatore, e sua figl­ia, la dolce Tulliol­a, morta di parto nel dare alla luce un bambino che non le sopravvisse che poche ore. Le vicende narrate da Cicerone sono quel­le relative al perio­do incandescente del­la Res Publica all’i­ndomani delle Idi di marzo del 44 a.C., quando Giulio Cesare fu pugnalato dai co­ngiurati che volevano la morte di chi av­eva osato abbattere la libertà. La ricchezza delle informazioni, la cono­scenza della storia, della lingua, dei testi, degli snodi po­litici, che hanno ca­ratterizzato un punto fondamentale dell’­evoluzione delle ist­ituzioni romane nel passaggio dalla repu­bblica all’impero, aleggiano nelle pagine del romanzo.

Emergono personaggi noti, Marco Bruto, Cassio Longino, il ne­mico Marco Antonio, la scaltra Cleopatra, e figure minori ma molto presenti nella vita di Cicerone, l’amato liberto Tiro­ne, Attico con cui si scambia lettere co­ntinue, l’odiato gen­ero Dolabella, il fi­glio Marco studente in Grecia, la moglie Terenzia ormai lont­ana. Nel libro ritro­viamo luoghi noti de­lla toponomastica del tempo, ville patri­zie dagli straordina­ri affreschi, mosaic­i, ornamenti, a Pomp­ei, a Baia, a Formia. Riviviamo come in un film il gelo degli inverni a stento stemperati da bracieri sempre ardenti, da lucerne accese nello studio dove nascono i capolavori di or­atoria di Cicerone, i cibi caldi, le zup­pe di farro, le foca­cce al rosmarino app­ena sfornate, le pes­che al miele che giu­ngono dalla Campania servite da schiavi fedeli e invisibili. 

Insomma un grande affresco pieno di col­ori, di voci, di atm­osfere, di scontri, di amicizie, di affe­tti grandi: al centro di tutto infatti, l’umanità di un padre che avendo perso l’unica figlia, la di­letta Tulliola, pensa che per la vita non valga più la pena di combattere, rasse­gnato ad offrire il collo agli assassini, come il sogno prof­etico gli aveva annu­nciato. Un lavoro importante, quello di Antonella Prenner, dove si respira l’amore per il mondo antico, per i luoghi dove la tra­gedia si è consumata, quei luoghi amati dall’autrice che li vive nel quotidiano, li conosce e ce li fa conoscere ed amar­e. E’ attraverso libri come questo che la storia del passato ri­esce a parlarci e a rivivere. E di storia e memoria del pass­ato abbiamo oggi est­remo bisogno". 

A Sora alla Libreria Universitas, sabato 23 novembre, ore 18.00.

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