sabato 3 luglio 2010

Ciociaria nostrum


"Ciociaria nostrum" il libro presentato alla Libreria Universitas, sabato scorso 26 giugno, sui grandi artisti del cinema del passato e del presente, gli artisti del cinema in Ciociaria. Un sabato pomeriggio ancora piovoso che non ha favorito un’affluenza di pubblico. “La pioggia non favorisce la cultura” è stata la battuta di Luca Rea, uno dei due relatori. Una presentazione leggera ed un dibattito acceso, critico ma produttivo. Luca Rea autore e regista di “Stracult” il programma televisivo che tornerà in onda da martedì 29 giugno. Il prof. Giovanni De Curtis, dell’Università di Cassino, curatore del libro ha parlato dei personaggi del cinema, ciociari anche sconosciuti che non sono nati dello stesso spessore di Manfredi o De Sica. Un libro che li mette assieme.

Cinema che non viene sfruttato in Ciociaria. Il libro vuole porre rimedio a questo ritardo culturale. Artisti inseriti nella guida che non sono conosciuti ma lo stesso importanti. Stefano Reali per la televisione, Arduini Maiuri nato nel 1926, di Frosinone, scenografo, Luigi Marchione di Pescosolido che ha fatto lavori con Giancarlo Olmi, lo stesso Luca Rea inserito nel libro. Renato Polselli, di Arce, che ha lavorato molto a Roma, regista che ha fatto “La notte del vampiro”, il primo film con vampiri in Italia girato del 1959. Un film sperimentale per il tempo. Regista che per Luca Rea ha lavorato per un periodo nella deriva Sexi-orror del ‘300 e direttore del doppiaggio.

Mario Zampi di Sora che si trasferisce in Inghilterra. Pasqualino De Santis che ha fatto tutti film di Rosi. I fratelli Iaquone di Atina, fonico e video-artista che lavorano all’estero, due autori ancora da scoprire. Claudio Coccoluto il D-jay più famoso al mondo di Cassino e che vive ancora in città. Antonio Valente architetto e scenografo di Sora e Antonio Mantova, sempre di Sora, importante per la cultura popolare che ha girato alcuni film sulla vita di De Sica e di Valente che verranno proiettati i prossimi 5 e 19 luglio al museo civico di Sora nelle serate dedicate all’anniversario del grande scenografo e al grande regista.

La Ciociaria legata al cinema italico, un legame tra le persone del territorio e il cinema. Per Luca Rea è importante indagare su questo legame: “perché la Ciociaria è ricca di artisti del cinema” si è chiesto, “perché tutta questa gente viene da qui”. Per Giovanni Curtis il legame del territorio con Roma va riletto e va separato. Marcello Mastroianni pienamente di questo territorio. “La prima scintilla nasce dal territorio poi dobbiamo dare l’input”. Critica i grandi concerti che non lasciano nulla al territorio. Tra il concerto e la sagra della crespella c’è tutto e molto da fare. Chiamarsi Ciociaria non migliora la situazione, continua De Curtis, ma anche se il nome ci caratterizza non siamo riusciti a sfruttarlo, questo è venuto fuori dal dibattito che si è fatto acceso e diventato polemico.

Frosinone, il capoluogo che non aiuta per le sue condizioni, non rappresenta il territorio culturalmente, una città brutta e una provincia poco attenta. Un territorio non omogeneo che rende difficile il discorso culturale e poi manca l’amore per la propria terra. Le critiche venute fuori dalla serata rafforzate da una coppia di toscani in gita che hanno affermato come “la Ciociaria è ricca di monumenti ma che non sapete valorizzare”. Hanno continuato con una frecciatina abbastanza velenosa: “Tutto dipende dalla chiesa, qui comanda il vescovo. Ad Arezzo e a Sansepolcro non se li fila nessuno”. Le strade della città che non portano il nome dei personaggi noti per De Curtis. E’ una questione antropologica e sociale per Frosinone, manca l’orgoglio e mancano i politici che non aiutano. La politica culturale della provincia è vergognosa, non c’è più cultura. De Curtis che poi propone tre poli, uno a Frosinone, uno a Cassino e uno a Sora del cinema, della musica e del teatro.

Luca Rea che fa la battuta sulla superstrada: La superstrada aperta per non fermarsi a Frosinone ci si passa dritto. Luca Rea che si chiede perché i film si girano a Torino e non in Ciociaria. Lui che sta facendo un film dice che non ha visto tutti i soldi stanziati per il suo film. Molta carne al fuoco durante il dibattito che è finito anche sull’università che per De Curtis: “gli studenti sanno poco e questo è un handicap”. Lui che insegna all’università di Cassino si trova in difficoltà e “con questa riforma i soldi andranno dove si trova lavoro più tardi e quindi a Milano e Torino e non a Cassino”.

E per concludere il carico da novanta di Ermelindo Fiore: “Cittadini di Sora grandi geni, intelligentissimi devastati dalla soranità”. Intanto il Comune di Milano contribuisce al restauro di “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica, a settembre ci sarà la presentazione e la proiezione ufficiale.

La lettera a “il Giornale”

Apparsa sulle pagine de “Le lettere dei lettori”. La Ciociaria viene riconosciuta, esiste viene pubblicizzata e da qui che bisogna ripartire. Il titolo: Territori. Se esiste la Ciociaria esiste anche la Padania. Scrive una lettrice di Milano, che si firma: Faccio notare a Gianfranco Fini che come esistono, ad esempio, il Salento, la Ciociaria e il Cilento perché non può esistere la Padania?

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