sabato 11 settembre 2010

Sora - Aquino - Pontecorvo: Il messaggio del Vescovo Filippo Iannone alla Scuola


Carissimi studenti, docenti, genitori, educatori, è la prima volta, dall'inizio del mio ministero episcopale nella Chiesa di Sora-Aquino-Pontecorvo, che mi rivolgo a voi. Colgo volentieri l'occasione dell'apertura del nuovo anno scolastico, per rivolgervi il mio saluto augurale ed esprimervi la mia stima ed il mio affetto, consapevole che la scuola, proprio perché attraversata da problemi legati ai processi dì cambiamento, merita l'attenzione dell'intera comunità civile ed ecclesiale.

Siamo tutti convinti che l'educazione delle nuove generazioni è una questione centrale e decisiva per una formazione autentica delle coscienze, per la qualità della vita civile, religiosa e democratica, per il futuro del Paese. Non c'è sviluppo senza la crescita umana e culturale delle persone, senza l'esercizio di un sapere critico, senza il riferimento ai valori che costituiscono quel ricco patrimonio che la scuola è chiamata a trasmettere e a rielaborare, perché diventi quell'orizzonte condiviso in grado di formare personalità aperte al bene comune, all'accoglienza e al dialogo con altre tradizioni culturali. E tale questione non interpella solo gli "addetti ai lavori", ma le istituzioni - famiglia, scuola, associazioni, comunità ecclesiale e civile - e tutti i soggetti che, a diverso titolo, svolgono una qualche azione formativa con ragazzi, adolescenti e giovani.

È in questa prospettiva che i Vescovi italiani hanno voluto mettere al centro del decennio pastorale 2010-2020 il tema dell'educazione. Tra i compiti, infatti, che il Maestro affida alla sua Chiesa vi è quello di prendersi cura del bene delle persone, nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente. Questo comporta una specifica responsabilità educativa. Chiede di educare al gusto dell'autentica bellezza della vita, sia come prospettiva pedagogica e culturale, proposta a tutti, credenti o non credenti, credenti di qualsiasi tradizione religiosa, donne e uomini di ogni cultura; sia nell'orizzonte proprio e specifico della fede, come maturazione del dono pasquale della vita nuova. Il senso e la bellezza della vita consistono nel camminare verso la pienezza dell'uomo nuovo, che rende capaci del donare di sé per amore. Questo è il fine dell'opera educativa. Si tratta di elaborare progetti condivisi, obiettivi chiari, individuare priorità, uscii e dall'ottica dell'emergenza, suscitare collaborazioni e coinvolgimento. Per superare il rischio dell'isolamento e dell'autoreferenzialità è auspicabile -come più volte è stato ribadito- un patto di solidarietà tra le istituzioni educative, nella pari dignità pur nella distinzione delle diversità di ruoli e delle competenze.

La famiglia, la scuola, le associazioni, la parrocchia, le diverse forme di aggregazione e di presenza della società civile, se consapevoli della loro funzione educativa, possono costituire insieme un ambiente fecondo per la crescita e lo sviluppo umano, culturale e sociale delle nuove generazioni, secondo una progettualità condivisa almeno nelle linee fondamentali. Partecipazione e corresponsabilità sono i caratteri essenziali di tale progetto che tende a superare la frammentazione e vuole educare a gestire, con senso critico e non succube, le grandi potenzialità ed i rischi dei mass-media e delle nuove
tecnologie.

Come comunità di credenti, pastori e laici cristiani, sentendoci a pieno titolo cittadini delle nostre città, sull'esempio di tanti maestri del recente passato, che hanno saputo collegare insieme forte spiritualità e un amore appassionato per la città degli uomini e per i fratelli, non possiamo disinteressarci del futuro delle nuove generazioni. Se, come è stato autorevolmente detto, il dramma del nostro tempo consiste, dentro una straordinaria ricchezza e potenza di mezzi, nello smarrimento dei fini, l'azione formativa, attraverso l'elaborazione di nuovi orizzonti di senso e di significato per la vita individuale e collettiva, diventa un dovere prioritario.

Il mio augurio è che il nuovo anno scolastico provochi in tutti i soggetti coinvolti, e in voi educatori in particolare, un nuovo slancio progettuale, perché ogni persona affidata alle vostre
cure trovi la possibilità di fare esperienze significative che diano senso alla vita e siano in grado di rispondere alle domande profonde di ciascuno. Vi benedico tutti di cuore.

* Sora 8 settembre 2010. Mons. Filippo Iannone Vescovo della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo. Nelle foto: il palazzo dei Conti d'Aquino e Pontecorvo

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