sabato 18 settembre 2010

Il tempo in cui visse Cesare Baronio a fianco di S. Filippo Neri


La “fiction” ambientata nel periodo dell’impegno del cardinale sorano.

di Gianni Fabrizio

Non è compito nostro, ma la proposta nasce, così, spontanea. Eccola. Lunedì sera, alle ore 21,10, su RAI 1, andrà in onda la fiction “Preferisco il Paradiso”. E’ la prima puntata dello “sceneggiato”, così si chiamavano una volta, che illustrerà la vita di S. Filippo Neri. La seconda puntata è prevista per martedì sera, allo stesso orario. Il grande sacerdote ebbe come discepolo prediletto il cardinale sorano Cesare Baronio, divenuto, poi, suo successore. Addirittura Cesare Baronio fu definito “il più bel tralcio di S. Filippo Neri”. Non desideriamo entrare nel merito della critica televisiva ma siamo sicuri che l’interpretazione degli attori e la regia sono stati all’altezza. Né siamo a conoscenza se la verità storica sia stata rispettata. Segnaliamo di vedere la trasmissione solo per dare la possibilità a tante persone di avvicinarsi alla conoscenza, un po’ più precisa, ma con le dovute cautele della necessaria ed obiettiva verifica successiva, dei tempi, dei luoghi, delle tradizioni, della cultura, dell’ambientazione, dei costumi, della mentalità, degli aspetti umani, dei paesaggi, del contesto urbanistico del periodo in cui visse, operò e “divenne santo” anche il cardinale a cui Sora ha dato i natali.

La “location” si inquadra intorno alla metà del cinquecento e sarà significativo individuare, “nella fiction”, chi tra i seguaci di S. Filippo Neri, interpretato dal bravissimo Gigi Proietti, potrebbe essere Cesare Baronio: è una curiosità, sicuramente. Ma anche un modo per “entrare”, in quello che è stato il mondo, vero e reale, attraversato direttamente, dalla testimonianza e dal valore umano, cristiano, culturale e sociale di Cesare Baronio. E’ solo un amichevole invito. Auspichiamo una speranza: che le due puntate di “Preferisco il Paradiso” mettano in risalto l’opera fondamentale del Santo, la sua attenzione ai giovani ed ai ragazzi della Roma del proprio tempo e come egli abbia saputo realizzare per loro la magnifica esperienza degli “oratori”.

Ecco anche un pensiero espresso da padre Edoardo Aldo Cerrato, Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio:”Un augurio è che gli spettatori possano cogliere in questa fiction la testimonianza di un cristiano che, anziché disquisire sulla emergenza educativa o, peggio, limitarsi al lamento, ha impegnato se stesso a risolverla, e c’è riuscito non mediante elaborati progetti e gelide imposizioni di regole, ma mostrando con la propria vita affascinante che la libertà è frutto di un cammino di liberazione, che la maturità nasce dalla crescente consapevolezza della responsabilità a cui l’uomo è chiamato, che l’umanità va presa decisamente sul serio in tutta la sua interezza, come da Dio”.

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